giovedì 28 maggio 2009

l'Acquacheta e il Flegetonte

Acquachéta – È uno dei tre torrenti che formano il fiume Montone (Romagna), che bagna San Benedetto in Alpe (v. San Benedetto dell’Àlpe); Dante lo considera come la prima parte di esso e quale primo fiume appenninico che “divalli” all’Adriatico senza raggiungere il Po (Mel., 17); la sua cascata ispirò alcuni versi del poeta (Inf. XVI, 94-102). Probabilmente l’idronimo deriva da un diminutivo di acqua.
Dante, nella sua discesa nell'Inferno, arriva sull'orlo del settimo cerchio, separato dall'ottavo da un grande salto roccioso da cui scende, formando una rumorosa cascata, il Flegetonte, uno dei fiumi infernali. Per rendere più chiara l'immagine che a lui si presenta il poeta ricorre ad una similitudine, paragonando il salto e il rumore delle cascate del Flegetonte a quelle dell'Acquacheta, importante corso d'acqua romagnolo affluente del Fiume Montone. Infatti il torrente, che nasce sull'Appennino nei pressi del Monte Levane, poco prima di passare per S.Benedetto in Alpe precipita in modo spettacolare da un alto salto di arenaria, dividendosi in mille, rumorosi rivoli. La similitudine per descrivere la cascata è particolarmente prolissa e complessa ed occupa quattro terzine. Per dire che gli ricorda la cascata "dei Romiti" presso San Benedetto dell'Alpe il poeta inizia a descrivere il fianco sinistro dell'Appennino, che nasce dal Monviso, dove scorre il fiume che si chiama Acquacheta e che cambia nome a Forlì (diventa il Montone) rimbombando sopra San Benedetto dell'Alpe; questo perché da un dirupo fa un salto che in genere dovrebbe essere frazionato in mille dislivelli più piccoli.

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